Comune di Valle Castellana
Via Capoluogo - 64010 - Valle Castellana
Il Comune di Valle Castellana si compone di numerosi piccoli borghi disseminati
lungo il fiume Castellano, che quasi con l’intero suo percorso segna il confine
tra l’Abruzzo e le Marche, e poi va a confluire nel fiume Tronto, proprio entro
la città di Ascoli.
È impossibile parlare esaurientemente di tanti piccoli nuclei abitati che, per lo
più, hanno tutti una loro storia particolare e che possono riservare le più impensate
sorprese al visitatore che vi si recasse col preciso intento di studiare le origini
di ciascuno, gli usi, i costumi, i monumenti, le tradizioni folcloristiche e popolari.
Il primo dato storico sicuramente documentato è la strada che partendo da Roma,
attraversando la Sabina, metteva nel Picenum toccando l’attuale Accumuli, da dove
divergeva tra Pizzo di Sevo e Pizzo di Moscio; attraverso il cosiddetto “Guado di
Annibale” (il passaggio che si ritiene usato dai Cartaginesi per entrare nelle nostre
zone durante le guerre puniche) la strada entrava nel “Bosco Maltese”, attraversava
alcune località, fra cui Leofara, quindi passava tra i monti di Civitella e di Campli,
toccava Macchia da Borea e Macchia da Sole e, attraverso Faraone raggiungeva Sant’Egidio
e poi Sant’Omero. Lungo questa strada si trovava una “statio” romana sulla quale
fu edificato il “Castello di Manfredi”, dal nome del re svevo figlio dell’Imperatore
Federico II. In precedenza tutta la Valle era stata dominio o quantomeno luogo di
transito dei vari ceppi barbarici, come ad esempio i Longobardi (si ricordino i
toponimi Vallefara, Leofara, Faraone, ecc.).
Sarebbe lungo tracciare cenni storici particolari, soprattutto se si pensa che la
zona si trovava in una posizione geografica e politica piuttosto singolare, al confine
di due regni e di varie “contee”. Tale posizione particolare ha fatto sì che in
pratica ad ogni centro abitato corrispondesse un “castello”, dando il nome della
Valle.
Moltissimi centri della Valle, nel Regno borbonico, erano “Università” (Comuni)
autonome, via via riunificate sotto un’unica denominazione ed un unico Comune.
Da notare come il Comune, che fa parte della Provincia di Teramo, è invece ecclesiasticamente
suddiviso fra le due Diocesi ascolana ed aprutina.
Numerosi sono i monumenti degni di nota: dal ricordato Castello di Macchia o Castel
Manfrino, la fortezza principale – assieme a Civitella del Tronto – sul confine
del Regno, a partire dagli Svevi, esempio poderoso di architettura militare a fini
strategici; la Chiesa della SS. Annunziata in Valle Castellana, antichissima, con
uno splendido portale gotico e un’antica cripta; la chiesa tardorinascimentale di
S. Bartolomeo in Prevenisco; Santa Rufina di Cesano e S. Vito, ricche di opere d’arte
(Crivelli e Alemanni) in parte trasferite alla Pinacoteca di Ascoli, ecc.